LO STILE CHENG DI BAGUAZHANG (Fabio Sandonà)

Vedi anche: Una riflessione di Fabio: 'La Visione'

Sotto: Liu Jingru in una tecnica di Baguazhang

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Il Baguazhang 八卦掌 è un’arte marziale Cinese che nacque verso la fine del 1800 come sintesi di tecniche di combattimento (per lo più derivate dallo stile Shaolin 少林 e dallo stile Xingyiquan 形意拳 ma anche dal Taijiquan 太極拳) e di coltivazione della salute (dal Qigong 氣功 taoista e buddhista). L’origine permane tuttora avvolta in una relativa oscurità. In ogni caso, pur rifacendosi a concetti filosofici e cosmogonici antichi come le teorie del wuji 无极, taiji 太极, liangyi , sixiang 四象 e bagua 八卦, essa sorse come pura arte di combattimento come si vede dal fatto che in essa aderirono rapidamente esperti di Shaolin come Yin Fu e di Shuaijiao come Cheng Tinghua 程廷華 . Poiché quest’arte usava principalmente i palmi, ad essa fu dato il nome zhang (palmi) e non quan (pugni) mostrando quindi anche nel nome il suo aspetto innovativo e particolare. I rappresentanti del Baguazhang di quel tempo erano quindi, prima di tutto, dei combattenti che trovavano il loro impiego come guardie dell’imperatore, mercenari o scorte alle carovane commerciali. Come mai al giorno d’oggi il Baguazhang viene allora citato più per la bellezza dei suoi movimenti che per la sua praticità ed efficacia? Purtroppo l’efficacia originaria sembra essersi persa già verso la terza, quarta generazione. Questo accadde dopo la vittoria rivoluzionaria del 1949 quando il nuovo governo cinese instaurò un clima ideologico che voleva spazzare via tutto quello che c’era di vecchio e di feudale. Si può dire che è mancato nel tempo lo stimolo all’adeguamento ai tempi. Resta il fatto che non si può nemmeno snaturare quest’arte, trasferendo tutto nel sanshou (combattimento) moderno, come sembra fare qualcuno. Occorre trovare la giusta via di mezzo tra tradizione e rinnovamento, salvare la tradizione ricreandola in una cornice di pratica moderna.

 

 Origini del Baguazhang 八卦掌

L’origine dello stile del Baguazhang 八卦掌 viene attribuito a Dong Haichuan 董海川 (1797-1882) il quale cominciò ad insegnarlo nell’area di Pechino. Dong Haichuan era un appassionato di arti marziali e dopo aver praticato più stili nel suo villaggio natale di Wenang, si spostò per il paese, probabilmente alla ricerca di un lavoro. Fu così che entrò in contatto con altri stili e maestri ampliando le sue conoscenze marziali. Grazie all’incontro con due monaci Taoisti entrò in contatto con il loro maestro, di nome Bi Dengxia 畢澄霞 . Dong Haichuan divenne allievo di Bi Dengxia per molti anni.

Le informazioni storiche a questo punto sono un po’ carenti, si sa che Dong si spostò a Pechino e per problemi di sostentamento chiese la possibilità di essere introdotto come servitore alla corte del Principe Su Wang (alcune fonti dicono che sia divenuto un eunuco). La storia narra che un giorno Su Wang pensò di impiegare a corte un maestro di arti marziali di nome Sha Hui Hui. Per dimostrare l’abilit{ del maestro Hui Hui il Principe organizzò una dimostrazione all’aperto dove affluirono per l’occasione moltissime persone. L’accesso alla piazza della dimostrazione era difficoltosa vista la grande affluenza di gente. Quando il Principe ordinò di servire del the ai suoi principali ospiti che stavano all’interno della piazza, il personale di servitù non riuscì ad entrarvi, tranne Dong Haichuan, che con un balzo da felino riuscì a passare la folla e a portare con se il the senza versarlo a terra. Il Principe fu molto colpito dall’abilit{ di movimento di Dong e gli chiese di mostrare da dove veniva tanta abilità di movimento. Dong cominciò a muoversi a destra e sinistra, verso l’alto e in basso in un modo velocissimo. Il Principe rimase molto impressionato dalla sua abilità e gli offrì il posto di capo delle guardie di palazzo. Dopo alcuni anni Dong lasciò il palazzo e le residenze del Principe e si ritirò a vita privata. Della sua arte e del suo insegnamento si sa poco, alcune storie narrano  [Continua sotto: qui Andrea Marras]

che spesso era coinvolto in confronti marziali e gli veniva spesso chiesto di insegnare la sua arte, ma lui era schivo e non insegnava facilmente. Negli ultimi anni della sua vita dimostrava di aver passato la vita a perfezionare la sua arte attraverso una straordinaria abilità. Non ebbe molti allievi ma ebbe la grande intuizione di insegnare ad ogni uno di loro in modo diverso secondo le loro proprie predisposizioni, tecniche, fisiche e mentali.

Tra gli allievi più importanti risultano i nomi di Yin Fu 尹福 e Cheng Ting Hua 程廷華 .

Cheng Ting Hua 程廷華 (1848 – 1900)

Cheng Tinghua nacque nella contea Shen nella regione dell’Hebei nel 1848. Da ragazzo Cheng aveva praticato lo stile Shaolin e la Shuaijiao (la lotta libera corpo a corpo). Era un uomo forte e robusto conosciuto anche con il nome di Ying Fang. Lavorava a Pechino in un negozio di occhiali. Cheng divenne uno dei migliori allievi di Dong e presto fu famoso per la sua abilità e forza. Alcune storie raccontano che si allenasse molto duramente, utilizzando attrezzi medioevali, quali cesti di sabbia e indossasse spesso una camicia di ferro che pesava svariati chili. Come spesso succedeva all’epoca fu sfidato da altri praticanti che volevano mettere in discussione la sua nota abilità, ma questo non fece altro che far crescere la sua fama come combattente eccezionale.

Durante la ribellione dei Boxers nel Luglio del 1900, Cheng si scontrò con un drappello di soldati tedeschi. Le cronache raccontano che i soldati erano 10 e tentarono di immobilizzarlo, lui usò ‘palmi penetranti’ ma quando i soldati misero mano ai fucili, nel tentativo di scappare morì colpito da una fucilata. Dopo tale episodio la famiglia sepelli frettolosamente la salma per impedire che venisse sequestrata dagli invasori.

Cheng Tinghua

Le caratteristiche della scuola Cheng

Il Baguazhang, chiamato anche Jiugong Baguazhang ha come cuore dell’arte le sue tecniche di piede e di cambio in movimento. Come regole di base di piede la scuola Cheng si hanno: Qi , Luo , Kou , Bai , cioè alzare, abbassare, chiudere, aprire, oppure Jin , Tui 退, Shan , Gua , e cioè avanzare, ritirarsi, schivare, sospendere, o ancora zuoyou heng shun 左右横cioè seguire trasversalmente a destra e a sinistra e fan zheng zhuan shen 反正, girare il corpo a dritto e a rovescio, possiede i misteri delle trasformazioni di Yin e Yang e ha le caratteristiche di zou guan zuo fan, andare in cerchio, guardare, sedersi, rovesciarsi. Le tecniche di palmo del Baguazhang sono molte, ma la scuola Cheng privilegia otto parole d’ordine raccolte in una sola frase, tui tuo dai ling, ban kou pi jin: tui; spingere, tuo; sollevare, cioè usare la propria forza per colpire verso l’alto o sollevare il braccio dell’avversario. dai ling; usare le mani per tirare il braccio dell’avversario, oppure avanzare portandolo in cerchio. ban; le due mani cercano il braccio dell’avversario con una mano che solleva il gomito e l’altra che preme il polso. Vuol dire anche torcere e spostare il braccio nemico in modo egli non possa nuocere. kou; è la mano che serra il braccio avversario. pi; è usare di taglio la forza del palmo in varie direzioni. jin; è avanzare verso l’avversario ed entrare nella sua guardia. L’esercizio del Baguazhang cammina lungo il cerchio degli 8 trigrammi. L’attenzione è su avvolgersi e legare gli 8 trigrammi, con posizione obliqua esercitarsi a dritto, andare in cerchio, rovesciarsi, torcersi e girare, penetrare, rimuovere, intercettare e spingere, sempre nel rispetto del principio della trasformazione di yin e yang.

Cheng Ting Hua e la discendenza di Li Wen Biao 李文彪

Li Wenbiao, chiamato anche Guangpu era un uomo del Zhili, l’attuale Hebei. Egli era orgoglioso di essere stato allievo di Cheng Tinghua ed aveva una tecnica eccellente. Era di corporatura

grossa e alta ed aveva una grande forza. Lo sguardo denotava molta energia e un grande spirito. Nonostante questo cercò sempre di persuadere con le parole i suoi avversari prima di applicare le tecniche della sua arte.

Luo Xing Wu 駱興武 (1881-1969)

Luo Xingwu era chiamato anche Dewen ed era un uomo di Shuluxian in Hebei. Egli fu il migliore studente di Li Wenbiao ed ebbe inoltre degli scambi tecnici con Cheng Yougong e Cheng Youxin. Era di corporatura alta ed era molto socievole. Luo Xingwu divenne molto famoso per il suo Bagua e anche per la sua abilità nello Xingyiquan dove ricevette il personale insegnamento dell’altrettanto famoso maestro Hao Enguang. Luo Xingwu teneva molto alla moralità marziale e non tollerava le ingiustizie (non si piegava alle umiliazioni). Il suo modo di insegnare l’arte marziale era severo e collegava la teoria con la pratica. Egli insegnò a Pechino e fu contemporaneamente dirigente della Società di Wushu e capo del Gruppo di Studio sullo Xingyiquan e sul Baguazhang. I suoi migliori studenti furono Luo Dacheng (il figlio,  qui sotto a sin.), e Liu Jingru [qui sotto, a destra ; in basso: Luo Xingwu].

 

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Liu Jing Ru 劉敬儒 (nato nel 1936)

Liu Jingru è nato il 5 luglio 1936 nel distretto di Gaoyang in Hebei. Posso testimoniare che egli, alla sua età gode ancora di notevole prestanza e vigoria fisica. Ha studiato, fino dal 1957 Baguazhang e Xingyiquan con Luo Xingwu. Nel 1960 seguì anche gli insegnamenti di Qiu Weihe (allievo di Zhang Zhangui) con cui studiò Bagua e Leixuanquan. Studiò poi anche il Bagua di Yin Fu e divenne uno studente interno di Xiangling che era maestro di Liuhe Tanglangquan (Mantide Religiosa delle 6 Armonie). Nello stesso periodo ebbe preziosi insegnamenti da altri famosi maestri come Cheng Youxin (figlio di Cheng Tinghua), Liu Chanfeng e Wang Wenkui, divenendo così uno dei massimi esperti al mondo di Baguazhang, Xingyiquan e Liuhe Tanglangquan. Nel 1963 a 27 anni partecipò ad una importante gara a Pechino diventando famoso nel Bagua e nello Xingyi. Nel 1979 risultò primo in un’altra manifestazione tenutasi a Nanning nel Guangxi per il suo Baguazhang. Nel 1980 ebbe il secondo posto nelle gare nazionali a Taiyuan nello Shanxi. Nello stesso anno diventò membro del comitato della Società di Wushu di Pechino e assunse anche l’incarico di vice segretario dell’Associazione per lo studio del Baguazhang. Nel 1987 insieme al suo compagno di studi Luo Dacheng e il famoso maestro di Hongkong, Ma Youqing, pubblicò il libro Cheng shi Baguazhang 程氏八挂掌. Nel 1988 partecipò nel video Chengshi Baguazhang della casa editrice sportiva dell’Università di Pechino. Nel 1997/98 il maestro Liu presentò un altro video sul Baguazhang in varie puntate alla TV di Pechino, confermandosi come elemento di punta dell’arte Bagua. Attualmente insegna Bagua al Dongcheng Wushuguan (una delle più importanti scuole di Bagua di Pechino) e nel parco dell’Altare del Cielo (Tiantan) nella parte sud della capitale, contribuendo a formare atleti per la squadra di Wushu di Pechino, come le famose Ge Chunyan e Zhang Hongmei medaglia d’oro a diverse gare nazionali. Tra i suoi studenti cinesi avanzati una posizione di particolare importanza ricopre Kong Cheng . In Italia uno dei maggiori rappresentanti è Loriano Belluomini di Lucca. Belluomini studiò con Liu Jing Ru fin dal 1988 e fu uno dei primi occidentali ad incontrare il maestro per seguire le sue lezioni sul Bagua. Allievo di Loriano Belluonimi è Fabio Sandonà di Padova. Allievo di Fabio Sandonà è Andrea Marras di Padova, il quale continua ad insegnare a Montegrotto Terme lo stile Cheng di Bagua, lo Xingyiquan, il Taijiquan e il Tanglang delle 6 armonie.

 

 

Loriano Belluomini (nato nel 1947)

 

 

Loriano Belluomini con Liu Jingru, Parco Tiantan, BEIJING, 1989

Loriano Belluomini è nato il 18 giugno del 1947. Ha cominciato a praticare le arti marziali nel 1978. Nel 1980 ha iniziato a praticare il Taijiquan e il Kung Fu con il maestro Shin Daewoung. Nel 1986-87 ha studiato con Yang Li (dell’istituto di Wushu di Pechino) Taijiquan, Baguazhang e Xingyiquan. Nel 1988 si è recato in Cina per studiare con il famoso maestro di Bagua Li Ziming. Sempre nello stesso viaggio conobbe il maestro Liu Jingru e ne fu molto colpito. Negli anni successivi Loriano ha portato a termine lo studio con il maestro Liu ricevendone l’autorizzazione ad insegnare in Italia. Appassionato di Bagua, Loriano ha studiato poi con molti altri maestri (di scuole differenti), come Gao Yisheng a Tianjin, con il maestro Xie Peigi della scuola di Yin Fu, con il maestro Zhu Baoshen sempre della scuola Yin Fu. Per oltre 10 anni Loriano si è recato in Cina a studiare questi stili di Kung Fu. Attualmente insegna in Italia a Lucca. I suoi maggiori allievi sono, Fabio Sandonà (di Padova), Cristiano Tori (di Lucca), Andrea Marras (di Padova), Lino Perlongo (di Squillace – Catanzaro) e Lorenzo Corsi (di Carrara).

 

 

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L’essenza del Baguazhang

yi zou wei yong che significa semplicemente: "Considerare l'andare in cerchio come uso". In effetti tutta l'essenza del Bagua, da un punto di vista marziale, si ritrova in questa frase. Lo scopo di un'arte marziale è vincere l'avversario, sia in attacco che in difesa. Se consideriamo l'approccio di quasi tutte le arti, vediamo che esso è essenzialmente lineare, in base al principio che la linea retta è la distanza più breve fra due punti. Ovviamente tutte le arti hanno poi uno studio degli angoli, talvolta cercano di circondare l'avversario, ma ciò è in ultima analisi occasionale. Ci sono due arti marziali che sono strettamente imparentate con il Baguazhang e che fanno parte della stessa famiglia, sono lo Xingyiquan ed il Taijiquan. Queste due arti si integrano perfettamente con il Bagua e non a caso spesso in ciascuna delle tre scuole si ritrovano movimenti, tecniche o principi delle altre due. Questo, fa pensare ad una maggiore universalità di queste arti rispetto ad altre, ad una loro maggiore integrazione con la libertà delle cose. Nella normale procedura di apprendimento delle scuole di Bagua per prima cosa si imparano le posizioni base, poi le tecniche, poi le forme tuishou-tuisan, combattimenti semiliberi e liberi. Per ultimo viene insegnato l'uso delle armi, un'estensione dell'arte. Altra pietra miliare dell’arte è il movimento di lato per evadere un attacco avversario, c’è un commento di un importante Maestro di Baguazhang che riporta: "Se una persona di altra scuola viene attaccandomi usando per lo più tecniche in linea retta, io devo soltanto fare un mezzo passo di lato obliquamente e l'avversario finirà nel vuoto, nel caso che l'avversario indichi a diritto (faccia una finta) per colpire (invece) obliquamente, io posso ancora usare la tecnica precedente e di nuovo fare un mezzo passo obliquo di lato, costringendolo a cadere nel vuoto (ad andare a vuoto) e ad essere senza utilità; questa è la "tecnica di mano del mezzo cerchio". Questo lavoro di gambe (bufa 步法) è la principale tecnica di evitare e di mandare a vuoto e da qui cercare qualche possibilità per conquistare l'iniziativa. La tecnica del mezzo passo di lato è descritta anche in altre "canzoni", ad es. nella n. 20, Beihou zhuanshen fa, "La tecnica del girare il corpo di schiena", una tecnica che serve a fronteggiare gli attacchi furiosi dell'avversario. Il testo dice: “L'estensione delle mani deve essere corta ed i passi devono essere grandi, (Occorre) fare un mezzo passo di lato per catturare con il corpo a contatto, fare un passo di lato (kuabu) accovacciandosi verso terra e girando (il corpo); quando egli vuole girarsi io lo catturo”. Questo "io lo catturo" non si riferisce ad una tecnica di "presa" effettiva ma si riferisce ad una presa veloce, temporanea. Il Baguazhang enfatizza questa vicinanza all'avversario, questo strusciarsi dei due corpi (chiamato moshen zhang, "Palmi con il corpo che struscia") come ad es. nella canzone 27. Esso fa anche un discorso sulla "linea di centro" (Canzone 30): "E' naturale proteggere il centro", su cui il commentario dice: "Anche quando l'avversario sta attaccando con colpi numerosi e da vari angoli, devo soltanto proteggere il centro. Affrontando colpi numerosi le mani dovrebbero stare vicino al corpo per fornire costante protezione e non estendersi lontano dal corpo a meno che non sia strettamente necessario ed anche allora dovrebbero essere ritratte appena possibile". Andare in cerchio è

proprio proteggere la linea di centro. Quando l'avversario attacca basta una piccola rotazione del corpo: la linea di centro dell'avversario sarà verso il vuoto, la nostra sarà diretta verso di lui. In questo ben si presta la posizione jinshe panliu.

La filosofia e la necessità del Mutamento

La parte "filosofica" del Bagua è stata sviluppata principalmente da Sun Lutang (nel suo libro Bagua quanxue 八卦拳学). Leggendo le "canzoni", cioè i classici del Baguazhang, troviamo un'insistenza notevole sul cambiare continuamente i passi, sull'avanzare e sull'arretrare e sul cambio continuo delle mani. Il riferimento implicito alla filosofia degli Otto Trigrammi, presentata principalmente nel famoso libro oracolare Yijing o Zhouyi ("Il Libro del Mutamento della dinastia Zhou"). Questo libro si basa sulla trasformazione continua di 64 esagrammi per predire il futuro. Poiché la realtà è in continua trasformazione non c'è da stupirsi che il Baguazhang sia così diverso da maestro a maestro: ad ognuno fu insegnato diversamente da Dong Haichuan, secondo le sue predisposizioni ed ognuno lo trasformò del tutto naturalmente secondo le proprie predisposizioni. Perciò il Bagua si presenta come una scuola aperta. Purtroppo con il passare degli anni ed il "culto dei maestri" sempre presente nella mentalità confuciana cinese (ma anche in quella occidentale) l'arte è stata ridotta spesso ad un oggetto morto influenzata anch’essa dagli interessi commerciali: perciò un contenuto vivo e vivificante è stato spesso imbalsamato. Occorre innovare, occorre creare. Certo le forme sono quelle, ma in quanto ad applicazioni pratiche molto è andato perduto e molto di quello che c'è è insufficiente. Bisogna usare la filosofia del Cambiamento lo “yi” e farlo a partire dai princìpi che governano l'arte. Il cambiamento non deve essere arbitrario, deve essere governato, e solo i princìpi possono essere la pietra di paragone. Per quanto riguarda il Kungfu vale ancora quel detto cinese: all'inizio si è liberi, poi quando si comincia ad imparare non si può più nemmeno uscire dalla porta, non si sa fare più niente; finchè si ritorna alla libertà, ma con qualità, non la stessa libertà dell'ignoranza iniziale.

Arte, affinità e approccio etico

Dopo tanti anni di studio dell’arte Bagua e dopo aver visto tanti stili e praticanti, ritengo che lo stile Cheng sia uno dei più bei stili da vedere e praticare. Il concetto di circolarità nello stile Cheng trova il suo apice. Tutto è circolare. Non parliamo della “circolarit{” del semplice girare in cerchio, ma dello sviluppo delle varie tecniche dagli esercizi alle forme più complesse. Riportando la mente alla storia, Cheng Tinghua era un’esperto di Shuaijiao, quindi molto influenzato sia dal contatto corpo a corpo che da una visione del combattimento basato su tecniche evasive per sfuggire a prese e tecniche di blocco degli avversari, quindi, quale tecnica più efficace se non l’evadere girando in cerchio o utilizzare il concetto di circolarità in ogni piccolo movimento, nel senso più completo del termine? Personalmente ritengo che i trascorsi marziali di Cheng Tinghua abbiano influenzato molto il suo modo di “esprimere” gli insegnamenti di Dong Haichuan, allo stesso tempo Dong Haichuan quale persona molto attenta alle caratteristiche fisiche e mentali dei suoi allievi insegnava loro in modo “personalizzato” secondo le loro attitudini. La circolarità, e l’aderire all’avversario nello stile Cheng per questo motivo è molto spiccato. L’andare in cerchio utilizzando cambi di direzione molto stretti in serie continue e repentine, sfruttando posizioni molto basse, colpendo verso l’alto e poi cambiando ancora direzione, fa parte della normale pratica. Lo si nota nel muoversi elegante, preciso e fluido del maestro Liu Jingru uno dei maggiori esponenti che meglio rappresentano la continuit{ di quest’arte e di questo stile di Bagua. Nella mia pratica personale, trovo molta soddisfazione eseguire lo stile Cheng di Bagua, quasi come a conferma che ogni uno di noi ha affinità con l’arte che pratica. L’affinità non è solo fisica

ma è anche mentale. Colpire in un certo modo, muoversi in un certo modo è assimilato dalla mente di ogni praticante nello stesso modo in cui la mente stessa è affine con l’arte. Questo non vuol dire che un’arte è più efficace di un’altra, sto dicendo che ogni arte ha affinit{ con il suo praticante e viceversa. Questo l’ho sperimentarlo personalmente. Ho avuto il piacere di conoscere e praticare personalmente con il maestro Liu Jingru e con il suo allievo il maestro Kong Cheng e le trovo persone eccezionali, sia come praticanti che come insegnanti. Il mio maestro principale Loriano Belluomini è una persona speciale, come praticante, come maestro, come persona, chi lo conosce non può che affermarlo. Non posso quindi che evidenziare la stretta relazione che c’è tra arte, praticanti, maestri ed etica in una linea di affinità che esula dalla pura arte marziale. Si tramanda l’arte, ma anche i buoni principi e non è una legge casuale.

Con questa riflessione auguro una buona pratica a tutti.

Fabio Sandonà , Padova, 2011

 

 

 Loriano Belluomini e Fabio Sandonà con spade a mezzaluna bagua

 

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