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ANIMAL KUNGFU / SNAKE BAGUA ZHANG
WUDANG BAGUAZHANG

 

LA VISIONE “CORRETTA”

 

 

Qualche giorno fa riflettevo su un disegno che ho nell'entrata, sul pavimento di casa. È un disegno geometrico, a mosaico, fatto con pezzetti di marmo di colori diversi. Questi pezzetti di pietra levigata, hanno anche forme geometriche diverse tra loro e nell'insieme di più gruppi compongono altri disegni diversi.

La forma d'insieme è composta da vari cerchi concentrici, con un motivo a rombi centrale. Le tre fascie di circonferenza, iniziando dall'esterno, sono rispettivamente una serie (una fascia circolare) di quadrati disposti consecutivamente, lo stesso dicesi per la terza fascia (ma di colore diverso). La seconda fascia è composta da coppie di triangoli, di colore diverso, posti specularmente tra loro. Non tanto queste fasce mi hanno fatto riflettere, quanto piuttosto la zona centrale.

Il centro è composto da una serie di disegni geometrici, che a un primo sguardo sembrano comporre  la forma di un fiore con più petali, molto geometrico molto simmetrico. Soffermandosi ad osservare con attenzione però, ci si accorge a poco a poco, che il tutto è un vero e proprio motivo composto da tanti parallelepipedi, anzi meglio...da tanti cubi, che ne danno l'impressione della profondità, di una terza dimensione, che ne fa acquistare rilievo e...concavità. Continuavo ad osservare e a notare il fluire delle “impressioni visive”.

Nell'osservazione attenta, notavo ora che le parti in rilievo divenivano concave e spostando l'attenzione le parti concave divenivano a rilievo.....molto strano, no!? Il disegno era sempre quello, dicevo tra me e me,...nulla si muoveva, nulla mutava, era li solido e statico... “sicuro” nel suo aspetto. Continuavo ad osservare, ma ora la mia osservazione era molto più attenta al “notare”...al notare il cambiamento del mio oggetto visivo.

Cominciavo a capire, per meglio dire...a comprendere che, anche ciò che gli occhi vedono può non essere corretto...la mente influisce sempre e molto, la mente può darci o “toglierci” una “visione corretta”. Tutte queste apparenti trasformazioni, in realtà quindi, non dipendono dal “vedere con gli occhi”, ma dal “vedere con la mente”.

Nel buddhismo vengono usati molti termini per definire ciò che non corrisponde alla realtà delle cose. Ad esempio “illusione” oppure “falsa visione” o “non chiara comprensione” o “pensiero errato”. Rifletto spesso in questo periodo sul mosaico che ho sul pavimento di casa e sulle connessioni (sui meccanismi visivi e meditativi che ha innescato), di come una banale osservazione di qualcosa di inanimato, può far sorgere concetti e concettualizzazioni, nel percorso dell'investigazione personale continua.

Al di là delle parole, il mio interesse è orientato alla pratica, intesa non solo come esercizio meditativo puro, ma in un ambito più ampio, a trasformare l'esercizio meditativo in una “adesione” alla vita che ne porta l'estensione a tutto l'arco della giornata. Ho capito che è solo in questo modo che belle parole e interessanti concetti possono diventare utili e non rimanere solo un colorito arricchimento intellettuale.

In ambito buddhista, la “quarta nobile verità” include un “percorso” che si divide in tre aspetti della conoscenza umana; 1) la saggezza (panna), 2) la moralità (sila), 3) la concentrazione (samadhi). Questi sono i tre aspetti del “nobile ottuplice sentiero”. Meditavo sul fatto che le considerazioni da me fatte sul mosaico di casa, appartengono (in un'analisi più estesa) all'aspetto della saggezza, più precisamente riguardavano la “retta comprensione”. Quel mosaico mi aveva (e continuo a rifletterci tutt'ora, sinceramente) fatto considerare la correttezza o meno del mio modo di vedere e interpretare ciò che mi circonda...ciò che mi accade...ciò che con me interagisce e allo stesso tempo quali sono le mie risposte, le mie azioni-reazioni condizionate da questo “non vedere correttamente”.

Direi che nella vita di tutti i giorni (e tutti lo sperimentiamo) quando ci accade qualcosa di spiacevole, come litigare con i colleghi di lavoro, avere a che fare con persone agitate, con gli eventi incontrollabili, nel traffico, al supermercato, in palestra, nei pub, nelle discoteche, ecc..  Ci porta “istintivamente” a vedere gli avvenimenti solo ed esclusivamente dal nostro punto di vista, che reputiamo sempre come l'unico e il corretto modo di come vanno e devono andare le cose. L'esempio sembrerà banale forse, ma se ci si riflette con più attenzione...e vi si aggiunge l'esperienza visiva del mosaico, una mente attenta può trovare delle connessioni di profonda riflessione.

“Chiara comprensione” o meglio “visione corretta”, vedere e interpretare le cose in modo giusto, interpretare le questioni per quello che sono veramente, per la loro vera natura che è “vuota”, e dove invece il nostro ego trova “sostanza”.

“Visione corretta”, cioè non dare troppa importanza a ciò che la mente suggerisce solo per istinto (nella maggioranza dei casi), “visione corretta”, cioè correggere il proprio modo di vedere e interpretare le cose...a volte la sola vista inganna...la sostanza è diversa...e di molto. Io ho lo stesso problema. A volte tendo a vedere e interpretare le cose in modo errato, a volte me ne accorgo e tento di comprenderle meglio, a volte sono talmente sommerse e sottili che non me ne accorgo, e ci vuole molto tempo e altre esperienze perchè riesca a capire e a comprendere.

Questo avviene soprattutto in quei casi “inaspettati” dove non diamo peso o non sospettiamo minimamente che le azioni si evolvano in strane direzioni, fuori dal nostro controllo conscio e inconscio. Non so a voi ma a me crea molta sofferenza, nonostante io sappia che le cose vadano e si sviluppino in un certo modo, che la loro sostanza sia inesistente o la mia visione errata, onestamente a volte, non riesco a dominare e controllare le mie risposte emotive. Perchè questo accade? Ho pensato molto a questo problema.

Questo accade perchè non siamo liberi. Non siamo liberi dalle distorsioni che corrompono la nostra mente, dalle distorsioni che abbiamo acquisito e acquisiamo costantemente nell'esperienza quotidiana (facciamo anche gran poco per migliorarci). Vediamo attraverso filtri. Siamo pieni di filtri. Come vogliamo chiamarli?...il filtro dell'agitazione, dell'egoismo,....della superficialità....curioso quest'ultimo vero?...eh sì...anche la superficialità che è un fattore sottile secondo me, può essere un filtro dannoso, può creare danni ed essere difficilmente individuabile.

Come possiamo allora fare per togliere questi “filtri” che ci mascherano costantemente la realtà facendoci prendere strade “condizionate” dalle nostre scelte “condizionate”. Le scelte nella vita sono molte, non è assolutamente vero che “ho quella scelta...e basta”, non è vero, ogni situazione ha un campo piuttosto ampio di scelte su cui decidere, ma è altrettanto vero che la mente “agitata” non vede correttamente, tendenzialmente segue l'istinto del momento condizionato dall'esterno e dall'interno.

I “filtri” vengono quasi sempre aggiunti e non tolti e questo ci porta continuamente a dare di noi una visione non reale. Calmare la mente è fondamentale, è la base su cui costruire lo strumento che ci “toglie i filtri”.....e ci può portare un po' per volta a dare una vera immagine di noi stessi.

Investigare è il passo successivo....può anche essere interpretato come “informarsi, documentarsi, chiarirsi i dubbi, progredire” nell'ambito di una crescita interiore. In un senso più ampio, considerando l'esempio del mosaico, la risposta è vedere il mosaico per quello che è realmente. Esso è composto da più pezzetti di pietra colorata e nell'insieme delle sue parti ne danno l'idea di un fiore, di un bel fiore.....l'idea del fiore esiste.....l'aspetto reale no!

 

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Fabio S.